Fisioterapia e cefalea
Recenti studi scientifici dimostrano l'efficacia dell'intervento fisioterapico nella gestione di questo tipo di cefalea riducendo l'intensità, la frequenza e la durata dei sintomi e fornendo al paziente strumenti e corrette informazioni per ridurre il consumo di farmaci e prevenire l'insorgenza degli attacchi

SALUTE - Chi di noi può affermare di non aver mai sofferto almeno una volta di "mal di testa"? Pressochè nessuno poiché ha una eziologia molto varia, cioè che può essere scatenata da numerosi fattori che possono comprendere stati influenzali, squilibri ormonali (ciclo mestruale), indigestioni o postumi di un elevato consumo di alcolici, disturbi vascolari, disturbi vertebrali ecc.
Per alcuni è un'esperienza spiacevole a sé stante, per altri può diventare, con l'aumentare della frequenza degli episodi, dell'intensità e della durata dei sintomi, un incubo con cui convivere, che condiziona il lavoro, la vita privata e il tempo libero e per il quale sembra non esserci soluzione. È proprio in questi casi che si diventa vulnerabili e permeabili al bombardamento mediatico delle case farmaceutiche che creano cattiva informazione proponendo rimedi facili. Ma il farmaco fai da te non è la scelta da prediligere.
In realtà il primo passo in questi casi è rivolgersi ad un centro cefalee dove medici specialisti, in seguito ad un'analisi delle caratteristiche e del comportamento dei sintomi, classificheranno il "mal di testa" e forniranno consigli e il trattamento farmacologico più adeguato.
La ricerca scientifica ci dice che la tipologia di "mal di testa" più diffusa è quella che la Ihs (International Headache Society), l'organismo di riferimento per lo studio delle cefalee, classifica come cefalea di tipo tensivo.
Il dolore descritto dai pazienti che ne soffrono è tipicamente compressivo-costrittivo (come una "morsa"), bilaterale ( distribuito a "fascia" o a "casco") e ha un'intensità sopportabile. Non porta ad episodi di vomito, ma può comparire nausea e presentarsi fotofobia e fonofobia. L'attività fisica non aggrava i sintomi, anzi alle volte è più tollerata rispetto al mantenimento di posture fisse prolungate e questa caratteristica la differenzia dall'emicrania. Ad un'esame manuale si evidenzia nella maggior parte dei casi una dolorabilità dei muscoli pericranici, cervicali e dorsali, e disfunzioni di movimento della colonna vertebrale.
È per questo motivo che fino ad un decennio fa si definiva "cefalea muscolo-tensiva". L'aggiornamento della definizione è dovuto al fatto che spesso la cefalea si dimostra essere multifattoriale, perchè concorrono all'insorgenza dei sintomi anche cause quali stress, affaticamento mentale, privazione di sonno, mantenimento prolungato di posture non idonee, abuso di farmaci.
Nonostante ciò recenti studi scientifici dimostrano l'efficacia dell'intervento fisioterapico nella gestione di questo tipo di cefalea riducendo l'intensità, la frequenza e la durata dei sintomi e fornendo al paziente strumenti e corrette informazioni per ridurre il consumo di farmaci e prevenire l'insorgenza degli attacchi.
Cosa devo aspettarmi quindi da un fisioterapista?
Un fisioterapista specializzato in questo settore vi sottoporrà a:
- un'attenta intervista in modo da classificare la vostra cefalea e comprendere quali meccanismi neurofisiologici la scatenano;
- un'esame fisico per ricercare disturbi neuro-muscolo-scheletrici della colonna vertebrale, del cranio e dell'articolazione temporo-mandibolare;
- trattamenti di terapia manuale in base all'esito dei test effettuati;
- un intervento educazionale mirato a modificare posture e comportamenti viziati legati al proprio lavoro ed alla quotidianità.
L'esclusivo approccio farmacologico non solo può non essere risolutivo, ma, in alcuni pazienti, può portare ad una assuefazione, alla non soluzione del problema con relativa perdita di fiducia nelle terapie ed in sé stessi, all'instaurarsi di meccanismi neurofisiologici d'insorgenza del dolore più complessi che portano alla cronicizzazione della sintomatologia e ad una sua più difficile gestione.