VIAGGIO TRA I PREZIOSI 

20.06.2017

Tutti i gioielli del mondo 

Preziosi, rari e misteriosi: se quelli di oggi sono riprodotti in serie a scapito della loro unicità, i gioielli nel passato (remoto e prossimo) hanno identificato ruoli e definito funzioni. Il volume "Storia dei gioielli" di Anderson Black (edizioni Odoya) li passa in rassegna tutti. Dai primi objets trouvés del paleolitico alle corone del Medioevo fino; dalle preziosissime uova Fabergé ai gioielli "d'autore" firmati da grandi artisti. Una panoramica lunga come la storia dell'uomo, per scoprire curiosità e aneddoti legati ai gioielli di ogni tempo, approfondire lavorazioni e artigianalità del settore e rifarsi gli occhi con immagini degli esemplari più rari.
Abbiamo estrapolato 13 curiosità davvero interessanti.


1) Objets trouvés. Si definiscono così quei materiali (sopratutto denti d'animali, ciottoli e scheletri di pesci) che le popolazioni del Paleolitico indossavano come accessori. La funzione apotropaica (ovvero esorcizzante contro gli spiriti malvagi) era predominante rispetto a quella estetica: le conchiglie proteggevano dalla sterilità mentre i denti simboleggiavano forza e virilità.

2) Monili.
Alcune tribù africane utilizzano i monili per modificare il proprio aspetto: i labrets (enormi dischi inseriti nelle labbra) servono agli uomini per sembrare terrificanti in battaglia, mentre alla donne per rendersi indesiderabili in modo da scongiurare il rischio di essere rapite da altre tribù.


3) Collane a catena. Nel Rinascimento le collane a catena avevano una doppia funzione: ornamento personale e valore monetario. Ogni anello della catena valeva quanto l'unità di moneta corrente, così poteva essere usato per l'aquisto di merci in mancanza di denaro. Enrico VIII venne ritratto con una catena dell'eccezionale peso di 3 kg, intarsiata con rubini e perle.
4) Corone pesanti. La corona di Sant'Edoardo è famosa per il suo straordinario peso. Costruita per Carlo d'Inghilterra nel 1661 e incrostata di zaffiri, diamanti, rubini, smeraldi e perle pesava quasi 3 kg e raramente è stata indossata per tutta la durata di una cerimonia.
5) Perle&Co. La perla è non è una pietra preziosa bensì una sostanza organica. Si forma quando un corpo estraneo entra in un'ostrica. l'irritazione che ne consegue fa si che il mollusco riversi un fluido sopra la particella estranea, fino a rivestirla completamente di tessuto perlifero. Nell'antichità si pensava che avessero proprietà medicamentose e venivano polverizzate, disciolte in liquido e poi bevute.
6) Il padre dello strass. Nel 1700 Joseph Strasser elaborò un cristallo piombico con caratteristiche di luminosità simili a quelle del diamante. Questo materiale venne chiamato Strass dal nome del suo inventore e molte case reali ne commissionarono intere parures.
7) Il diamante più grande... È il Gran Mogol e venne estratto in India nel 1650. Originariamente pesava 787 carati ("come un grosso uovo tagliato a metà" era il commento dei testimoni oculari) poi a seguito di un errore di lavorazione -che costò la vita allo sfortunato tagliatore veneziano- si ridusse a soli 280 e si persero le sue tracce.
8) ... e quello più sfortunato. Si chiama "Hope" ed è il diamante che nessuno vorrebbe possedere, a dispetto della sua grandezza (112 carati): dal suo scopritore in poi la sorte di chi l'ha maneggiato è stata segnata da sventura, suicidio, bancarotta e incidenti mortali.

9) Ghigliottine bijoux.
Dopo la Rivoluzione Francese, anche la gioielleria venne prodotta per celebrare la libertà. Gli orecchini d'acciaio a forma di ghigliottina in miniatura furono, in quel periodo, uno degli oggetti più richiesti.
10) Le uova di Fabergé. Il primo uovo di Pasqua imperiale prodotto dal maestro Carl Fabergé per lo zar Alessandro risale al 1883. All'interno conteneva un tuorlo d'oro dentro cui c'era un minuscolo pulcino d'oro. Al suo interno, poi, si trovava una copia della corona imperiale e dentro questa un minuscolo rubino a forma d'uovo. Il dono fu talmente gradito che la tradizione proseguì per i successivi 57 anni.

11) Capelli preziosi.
Gli "hair works" facevano parte della gioielleria commemorativa in voga alla fine del 1700. Si trattava di capelli dei defunti intrecciati a mo' di cordoncini e provvisti di ganci in oro da portare come braccialetti o collane.
12) Gioielli elettrici. All'inizio del 1800, a Parigi si producevano gioielli elettrici che vibravano grazie a una batteria nascosta sotto il vestito. Le fogge più originali di questi gioielli raffiguravano simboli della Rivoluzione Industriale: macchine a vapore, utensili e ponti d'acciaio.

13) Opere d'arte.
Oltre a quadri e disegni, Salvator Dalì realizzò anche gioielli magnifici: orologi gocciolanti, un cuore pulsante di rubini, una croce di zollette d'oro. Allergico alle convenzioni, dichiarò: "mi rifiuto di porre dei limiti a me stesso. La mia arte non coinvolge solo la pittura, ma anche la gioielleria".

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